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Ode al gabinetto.

19 Oct 2010

Ti ringrazio Signore, per quel bianco
inesorabile, sfondo perfetto,
tela di ogni più piccolo difetto,
profondità insondata… di cui manco.

Profondità che merita un sonetto,
perché ricorda ad un fedele stanco
l’Umiltà per camminare al Tuo fianco.
Grazie Signore… per il gabinetto.

Rimarrebbe presidio di Uguaglianza
perfino se passasse il lodo Alfano,
rubando ai retti il senso di Giustizia.

Riuscirebbe a diffonder la notizia
se la Carta che fu Patria Speranza
fosse insozzata da un sol deretano?