In anteprima le slide che presenterò venerdì 26, durante il primo seminario di Lontani ma non soli, ciclo di incontri organizzato dai dipartimenti CISP e DETECT dell'Università di Pisa.
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A differenza dell’educazione in carne ed ossa, la didattica "in assenza" (anche detta "teledidattica" o "didattica a distanza") è basata esclusivamente su uno scambio di dati fra docenti e studenti. Dati che sono spesso veicolati da società del cosiddetto “Capitalismo di Sorveglianza”.
L’economia non è in grado di stimare il valore d’uso di questi dati ed è costretta a ricondurli di volta in volta entro categorie inadeguate (si pensi alle rappresentazioni dei big data come “nuovo petrolio”, come “lavoro” o come “moneta”), che ne impediscono una gestione consapevole e una amministrazione lungimirante.
L’informatica può invece descrivere le relazioni probabilistiche che legano informazioni e dati, e li può quantificare, classificare e correlare, spiegando come permettano di influenzare comportamenti individuali al di là del mercato, di coordinare reazioni collettive ed orientare processi storici.